
Autore: Maria Grazia Larossa
Data di pubblicazione: 16 luglio 2019
Mifid-o 2 di te consulente e banca
Quando incontro nuovi clienti è come seguire un corso di specializzazione all'università, conosco gli argomenti base, tuttavia non so mai cosa di nuovo apprenderò.
La settimana scorsa al primo appuntamento con un noto commercialista di Napoli:
"Dottoressa, Emilio mio e suo cliente primario, mi ha più volte parlato di lei come un professionista competente, capace e soprattutto umano, tuttavia la prima domanda che le porgo è: Come siete messi con la MiFiD2? Ho la necessità di essere classificato come cliente professionale"
Cos’è la Mifid?
Intanto, l’acronimo: Mifid sta per Markets in Financial Instruments Directive. È una direttiva europea, recepita in Italia nel 2007, che ha modificato la disciplina dei mercati finanziari, della prestazione dei servizi e delle attività di investimento, con l'idea di rafforzare la tutela di te come risparmiatore e creare, allo stesso tempo, un mercato più integrato, efficace e competitivo.
Tra le novità della Mifid c’è il fatto che ha introdotto la “classificazione della clientela” da parte delle Imprese di investimento che sono banche, SIM- Società di Intermediazione Mobiliare, Società Fiduciarie, Imprese di investimento Autorizzate in altri Stati UE con succursali in Italia, Imprese di Investimento autorizzate in altri Stati UE senza succursali in Italia.
La Mifid in dettaglio ha suddiviso la clientela in 3 categorie:
- Cliente professionale: soggetti autorizzati a svolgere servizi di investimento, Governi nazionali e locali, banche, enti pubblici, istituzioni internazionali, grandi società.
- Controparte qualificata: imprese di investimento, enti creditizi e assicurativi, Governi nazionali, fondi pensione, Banche centrali e istituzioni internazionali.
- Cliente al dettaglio o retail: Persone Giuridiche o Fisiche che non appartengono alle categorie precedenti, quindi probabilmente anche tu che mi stai leggendo.
Tuttavia potresti aver bisogno di essere classificato come cliente professionale (come il mio cliente prospect) per avere accesso a prodotti che non sono a disposizione dei clienti al dettaglio, in questo caso l’impresa di investimento dovrà sincerarsi che tu sia in grado di prendere le tue decisioni d'investimento e a valutare i rischi connessi.
Questa classificazione è importante, in quanto da essa dipende la tua tutela. Esiste, infatti, una “graduazione della tutela” che garantisce un livello di protezione diverso per ogni tipologia di investitore ed è strettamente legata alla competenza e all’esperienza da te espressa in materia di investimenti.
Ricorda quindi che se scegli di diventare un cliente professionale, perderai parte della protezione accordata ai clienti al dettaglio. In linea generale, riceverai meno informazioni, meno comunicazioni e avvertenze sui vari ed eventuali strumenti e servizi di investimento.
Ecco che dunque il commercialista cliente prospect che ho incontrato, conosce bene i suoi diritti circa la MiFiD (scegliere a quale categoria di clientela appartenere), tuttavia ho dovuto chiarirgli quali sono le conseguenze e a dire il vero è stato semplice, perché? Perché mi è bastato parlargli del caso di Banca Etruria e di come migliaia di clienti, inconsapevoli del questionario MiFiD firmato, classificati come clienti professionali, un bel giorno si sono ritrovati senza i loro soldi, perché come previsto dalla normativa non hanno mai ricevuto comunicazioni o informazioni circa gli investimenti sottoscritti.
Come avviene la tua classificazione e la conseguente profilazione?
Quando apri un nuovo conto corrente, che sia direttamente in banca oppure online, ti viene richiesto di compilare un questionario che ti “classifica” come cliente e individua il tuo profilo di rischio in modo da prestarti i servizi di investimento appropriati e/o adeguati.
Uno strumento o servizio di investimento offerto da un intermediario finanziario o da te richiesto è “appropriato”, quando il tuo livello di conoscenza ed esperienza è tale da comprenderne i rischi e prendere decisioni di investimento consapevoli. Un esempio? Se nel rispondere alle domande del questionario dichiari di conoscere le obbligazioni e i Titoli di Stato e di averli sottoscritti negli ultimi 3 anni, per un importo di euro 5.000,00, la ricezione e la trasmissione di un ordine di acquisto di un BOT di euro 3.000,00 risulterà essere appropriata al tuo profilo di rischio.
Per alcuni servizi di investimento o strumenti finanziari, però, non basta la valutazione di appropriatezza, bisogna constatare che siano “adeguati” a te, per questo motivo bisogna tener conto, oltre che della tua conoscenza ed esperienza, anche della tua situazione finanziaria e del tuo obiettivo d’investimento. Un esempio?: Se vuoi sottoscrivere una Gestione Patrimoniale in titoli e fondi degli unici 40.000,00 euro che hai, per sostenere agli studi universitari tuo figlio 15enne e nel rispondere al questionario dichiari di essere monoreddito e di ricevere emolumenti per euro 2.000,00, con molta probabilità l'investimento risulterà non adeguato al tuo profilo di rischio.
Attenzione: Se l’intermediario finanziario non dispone di tutte le informazione necessarie, per una valutazione dell’adeguatezza può astenersi dalla prestazione del servizio finanziario richiesto? No!
Perché? Per effetto dell'execution only, secondo cui la prestazione richiesta dal cliente va eseguita perché in linea con il regime di appropriatezza, per il quale, come detto, basta che il cliente dichiari di avere conoscenza ed esperienza in materia di investimenti .
Voglio precisare che gli esempi fatti sono estremamente semplificati e semplicistici per rendere comprensibile ciò di cui sto parlando, la verità è che la tua “classificazione” e il tuo “profilo di rischio” sono diretta conseguenza della combinazione di tutte le risposte date alle varie parti del questionario MiFiD.
Mifid: cosa è il questionario
Il questionario si compone di una serie di domande (sul reddito familiare, sugli impegni finanziari, sul patrimonio immobiliare, sul patrimonio mobiliare, anche presso terzi intermediari, ect ect) che vanno a comporre ben 4 parti diverse:
- la prima riguarda la classificazione (persone fisiche/giuridiche)
- la seconda si riferisce alla profilatura in senso stretto (informazioni relative a conoscenza/esperienza, situazione finanziaria, obiettivi di investimento, propensione al rischio e orizzonte temporale)
- la terza riporta l’esito dell’intervista (esempio: il profilo di rischio)
- nella quarta si ritrovano le note per l’investitore come: le tutele previste per le differenti classi, le finalità delle informazioni raccolte, la durata del questionario.
Il questionario MiFiD, dunque, riveste un’importanza fondamentale per te in quanto cliente: ti permette di definire in modo preciso le tue caratteristiche di investitore, sia in termini di obiettivi di rendimento che di propensione al rischio. E quindi? Ciò significa che potrai acquistare solo i prodotti che sono in linea con la tua esperienza, la tua conoscenza finanziaria, la tua situazione patrimoniale e i tuoi obiettivi di investimento.
Man mano che rispondi alle domande il tuo profilo di rischio si definisce e magari se hai conoscenze elevate dei prodotti di investimento e la frequenza con cui li hai sottoscritti è alta, potrà venir fuori un profilo elevato e la conseguente opportunità-rischio di sottoscrivere anche strumenti illiquidi. Cosa sono? Strumenti il cui prezzo di mercato oscilla rapidamente e per i quali sarà difficile disinvestire senza perdite prima di un periodo medio-lungo di investimento, ma se il tempo a disposizione lo hai e sei consapevole dei rischi legati a uno strumento illiquido, perché non sottoscriverlo?
Perché la MiFiD 2?
Il questionario Mifid è dunque fondamentale nel rapporto Cliente-Intermediario Finanziario eppure le varie crisi finanziarie che si sono susseguite a partire dal 2008, ne hanno mostrato i limiti e le debolezze, intaccando la fiducia tra te consumatore e gli stessi intermediari. Ti sei sentito tradito perché ti sei ritrovato, tra i tuoi investimenti, le obbligazioni subordinate del Monte dei Paschi di Siena o le azioni di Banca Etruria. Come è potuto accadere? Semplice, ti sei fidato dell’amico, del parente, del dipendente di banca o del consulente finanziario, che ti ha suggerito quel determinato strumento finanziario, senza avere ben chiaro il tuo profilo di rischio.
Ma tu ricordi di aver compilato la Mifid? Ricordi di aver risposto alle tante domande sulla tua conoscenza dei vari strumenti finanziari, sul tuo orizzonte temporale e sui tuoi bisogni?
Ecco che, dunque, è stato necessario innovare ed integrare la disciplina pregressa, senza modificare i punti cardine, ossia i principi di “sana e prudente” gestione, ma curando con più attenzione gli interessi del cliente. Come? Aumentando le restrizioni e le regole comportamentali degli intermediari.
La Mifid 2 è entrata in vigore il 3 gennaio 2018, dopo un lungo percorso cominciato nell’aprile del 2014, tuttavia la sua attuazione si completerà entro la fine di questa estate.
La Mifid 2 e le sue novità
Tante sono le novità introdotte, quelle essenziali per te sono 3:
- la trasparenza dei costi bancari;
- la certificazione oggettiva delle conoscenze e delle competenze dei consulenti finanziari o di coloro che lavorano con la clientela;
- le modalità di erogazione del servizio di consulenza
Quanto al primo punto, gli intermediari finanziari dovranno, entro la fine di questa estate, inviare a tutti i clienti una rendicontazione chiara di tutti i costi che sopportano. In altre parole dovranno specificare i costi sia in termini percentuali, che in valore assoluto, per garantirne una migliore comprensione. Cosa vuol dire? Vuol dire che se hai investimenti per un totale di euro 100.000,00, nel tuo rendiconto troverai sia la percentuale annua dei costi che paghi, esempio il 2% annuo, che il calcolo sul tuo investimento, ossia euro 2.000,00
Quanto al secondo punto, gli operatori finanziari dovranno essere sempre più qualificati e certificati. Dovranno essere in grado di valutare in ogni momento l’adeguatezza degli strumenti finanziari “raccomandati” ai clienti, tenendo sempre presente i loro obiettivi reali e la loro propensione al rischio.
Per ben spiegare questo punto devo parlarti dell'ESMA (European Securities and Markets Authority), l'autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, indipendente dell’UE, il cui compito è di migliorare la protezione degli investitori e promuovere mercati finanziari sempre più stabili e ordinati. Per questo il 17 dicembre 2015 l'ESMA ha pubblicato le “Guidelines for the assessment of knowledge and competence”. Ecco che dunque un'importanza rilevante ha assunto in Italia la normativa internazionale UNI-ISO 22222-2008, la quale specifica i requisiti necessari per erogare un servizio di pianificazione finanziaria, economica e patrimoniale personale di qualità, così come richiesto da MiFiD 2. E' per questo che l'ente italiano di Accreditamento, Accredia, ha istituito un percorso di certificazione, gestito interamente da parti terze, per garantire l’assoluta imparzialità e correttezza. E', infatti, l’organismo accreditato Kiwa Italia, che, nel rispetto della norma UNI ISO 22222, rilascia la certificazione. Sul sito www.accredia.it è possibile trovare la banca dati di tutti i professionisti certificati.
Troverai anche me e questo da maggio del 2017
Quanto al terzo punto, la modalità di erogazione del servizio di consulenza, con la nascita nel 2016 dell'Albo Unico dei consulenti finanziari, si delineano 2 tipi di consulenti finanziari:
- i consulenti abilitati all'offerta fuori sede
- i consulenti indipendenti
In entrambi i casi si tratta di partite Iva, con la differenza che i consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede sono monomandatari, ossia lavorano per un solo intermediario finanziario.
Sorge, dunque, spontanea la domanda: i consulenti abilitati fuori sede operano in conflitto di interesse con i loro clienti? No!
Perché il loro operato è sottoposto a tutta una serie di controlli da parte dell'Audit interno dell'intermediario finanziario dal quale ricevono mandato e da parte della CONSOB (organo di vigilanza nazionale). Poi se a ciò si aggiunge che l'intermediario finanziario mandante non emette prodotti propri, ma è multibrand, tu cliente sei libero di scegliere senza pregiudizi.
MiFiD 2 e il bilancio familiare
Può sembrarti eccessivo il legame tra la corretta gestione del tuo bilancio familiare e la compilazione del questionario MiFiD 2, eppure sono legati a doppio filo, Perché? Perché per la gestione dell'economia familiare fondamentale è l'apertura di un conto corrente, per avere sempre sotto controllo le entrate e le uscite giornaliere, mensili e annuali e sapere in ogni momento quanto riesci a risparmiare e quanto del risparmio riesci ad investire. Se a ciò aggiungi che fai un lavoro che ti porta via tempo e non puoi sempre controllare i tuoi investimenti, è essenziale che tu sia "classificato" come cliente retail e che venga informato sull'andamento degli strumenti finanziari sottoscritti. Come anche, se non ti informi assiduamente sull'andamento dei mercati è necessario che il tuo "profilo di rischio" sia veritiero, in modo da sottoscrivere sempre strumenti e servizi finanziari adeguati ai tuoi bisogni e obiettivi di vita. Se per raggiungere un tuo obiettivo di vita sottoscrivi una Sicav azionaria sotto forma di PAC (Piano di Accumulo Capitale) è giusto che tu ne conosca il costo in termini percentuali e in valore assoluto, perché tale costo sarà sottratto all'economia familiare e ne deve valere la pena. Come pure, se ti affidi ad un consulente finanziario, meglio se certificato, è naturale che tu comprenda se il costo della sua consulenza è un valore aggiunto al ben-essere della tua famiglia.
Cosa devi fare?
Dedica alla compilazione del questionario tutto il tempo necessario e se qualche domanda ti sembra troppo invadente, non esimerti dal rispondere. La MiFiD 2 è il tuo strumento di tutela personale.
Avrai compreso che sono una fautrice della MiFiD 2, aumenta la consapevolezza del cliente e dona il giusto valore al mio lavoro: "affiancarti nella realizzazione dei tuoi bi-sogni e de-sider-i di vita".
Ah il questionario Mifid 2 scade ogni 3 anni, perché? Perchè le tue esigenze e i tuoi obiettivi di vita si modificano e/o si ampliano
Se vuoi saperne di più, contattami, sarò felice di incontrarti
#umanizzatricedellafinanza #semplicecomemagia
Credits: Krzysztof Kowalik
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